NOTIZIE STORICO-CRITICHE
La xilografia rappresenta Gioacchino tra i pastori: il santo è raffigurato a sinistra, mentre di fronte a lui sono collocati il pastore a cui si rivolge, un altro che suona la cornamusa, il gregge di pecore e un cane. La scena non è ambientata nel deserto, ma in un paesaggio roccioso connotato, in secondo piano, da piccoli alberelli e da un coniglio. Completano la stampa, sempre sullo sfondo, due centri abitati con mura, torri e chiese. La stampa è incorniciata da decori a racemi su sfondo nero alternati a fiori inseriti in riquadri.
Sia dal punto di vista stilistico che da quello compositivo questa xilografia è da mettere in relazione con il libro tabellare Passio D.N. Jesu Christi attribuito a Cristoforo Cortese (si vedano ALU.0501.1 - ALU.0525.1 per la versione conservata a Norimberga, ALU.0526.1 - ALU.0543.1 per la versione di Berlino). Il paesaggio è molto simile a quello dell'Adorazione (ALU.0502.1) e i conigli sullo sfondo sono un elemento che ricorre anche nella Strage degli innocenti (ALU.0505.1) e nella Discesa di Cristo al Limbo (ALU.0521.1, ALU.0543.1). L'impaginazione con gli angeli che reggono un cartiglio nella parte inferiore è la stessa che ricorre nella serie (si veda la versione di Berlino ALU.0526.1 - ALU.0543.1).
La xilografia copia con ogni probabilità una pagina perduta della Passio o di un esemplare affine. Richard Field osserva che la cornice esterna, elemento che non è presente nella Passio, è affine a quella di alcune xilografie di ambito veneziano che erano in origine incollate nei manoscritti del notaio Jacopo Rubieri, ora conservate alla Biblioteca Classense di Ravenna: Cristo crocifisso con san Pietro martire e frate Domenico (ALU.0075), Sant'Agostino benedice santa Monica e san Nicola da Tolentino (ALU.0076), San Domenico con san Pietro martire e santa Caterina da Siena (ALU.0077), San Pietro martire (ALU.0078).
Field puntualizza anche che si tratta dell'unico caso a lui noto del XV secolo di xilografia su foglio sciolto con questo soggetto: le storie di Anna e Gioacchino infatti non fanno parte dei Vangeli canonici: furono però oggetto di particolare attenzione in Veneto e in particolare a Padova, dove Giotto le dipinse nella Cappella degli Scrovegni.
BIBLIOGRAFIA
Field R.S., "A Fifteenth-Century Picture Panel from the Dominican Monastery of Saint Catherine in Nuremberg",
The Woodcut in Fifteenth-Century Europe, New Haven-London, 2009, pp. 191-237, pp. 223-225, p. 226, fig. 32