ISCRIZIONI
tipologia: documentaria
lingua: italiano
tecnica di scrittura: a penna
tipo di caratteri: corsivo
posizione: su foglio di supporto
trascrizione: L'adorazione dei Pastori
tipologia: documentaria
lingua: italiano
tecnica di scrittura: a penna
tipo di caratteri: corsivo
posizione: su foglio di supporto
trascrizione: Boldrini int. ?
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
La xilografia vede tre pastori prostarsi davanti alla Vergine e al bambino, in secondo piano san Giuseppe scende da una scala e in cielo tre angioletti reggono un lungo cartiglio vuoto.
La stampa sembra una composizione di elementi tratti da opere diverse, la capanna non è coerente con l'architettura classica a cui è addossata e il gruppo dei tre pastori, brano di maggiore qualità della stampa, contrasta con le altre figure, più composte.
Il punto di vista ribassato della composizione e il tentativo di unire una capanna fatiscente a un'architettura classica sono elementi peculiari dei dipinti che Paolo Veronese dedica a questo soggetto.
I tre pastori, con le loro posture articolate, richiamano quelli dipinti da Iacopo Bassano nelle tele con questo soggetto, si veda in particolare quella di Windsor Castle, databile al 1546 ca (https://www.rct.uk/collection/search#/7/collection/405772/the-adoration-of-the-shepherds). Questo dipinto ha vari elementi in comune con la xilografia, come il gesto di togliersi il cappello di uno dei pastori e l'agnello portato in dono tenuto per le zampe.
Baseggio ritiene questa stampa un "Buon lavoro" di Boldrini, Passavant concorda e la riferisce "dans le style de Boldrini". Lo stile grafico è affine a quello di Boldrini e anche la differenza qualitativa che si riscontra tra le varie parti può essere associata al suo lavoro, un confronto stringente è la Madonna con bambino e angelo (ALU.0580.1) in cui l'angelo è molto affine ai tre rappresentati in questa stampa.
Questa xilografia apparteneva alla collezione privata della famiglia Remondini, che comprende 8522 stampe, donate da Giovanni Battista Remondini al Museo Civico di Bassano nel 1849. Come ricostruito da Fernando Rigon la collezione risultava già completa in un inventario manoscritto del 1827, divisa in 79 cartelle per scuola ed epoca, nell'ordine mantenuto fino ad oggi. Rigon riferisce che "trae origine nell'ultimo trentennio del sec. XVIII dal concorso di due distinte raccolte: ad un primo nucleo comprendente incisioni italiane, fiamminghe, francesi, che poco prima del 1777 il conte Antonio Remondini aveva acquistato da un non meglio identificato "celebre uomo di gusto fino e sicuro" si venne ad aggiungere, verso il 1794, la collezione di esemplari italiani e stranieri messa insieme a Venezia dal pittore e incisore don Bernardo Ziliotti. Questi già cospicui gruppi furono poi incrementati e spesso completati per settori e scuole di quanto gli stessi Remondini, favoriti dalla loro attività calcografica, erano andati e andavano raccogliendo per scambi e acquisti" (Rigon in Nicolaes Berchem, incisore e inventore 1620 – 1683. Stampe dalla Collezione Remondini 1981, p. 7). Quasi tutte le stampe sono rifilate lungo i bordi e incollate a grandi fogli di cartoncino grigio-azzurro (76x54 cm ca.).
Sono noti altri due esemplari di questa xilografia conservati presso il Kupfestichkabinett di Berlino (nn. invv. 268/38, 269/38). Nel loro passe-partout sono attribuiti a Nicolò Boldrini.
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
autore: Silvia Urbini
ente proprietario: Bassano del Grappa, Museo Civico ©