OGGETTO

definizione: stampa
identificazione: elemento d'insieme

SOGGETTO

identificazione: BATTAGLIA DI MARIGNANO
titolo parallelo: BATTLE OF MARIGNANO

PROVENIENZA

DATAZIONE

sec. XVI, prima metà
1515 ca.

AUTORE

DATI TECNICI

xilografia; mm 568 x 1555 ca., ; 595 x 1558 ca.
materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

buono

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI

tipologia: indicazione di responsabilità
lingua: volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: caratteri gotici minuscoli
posizione: in basso a destra entro un cartiglio
trascrizione: Stampata In Uenetia∙ per Zuan Andrea dito Uadagnino di Uauasorial Ponte di fuseri










STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Xilografia in otto legni colorata a mano.
Iscrizioni principali:
“Milano”, “ELCHAS/TELO”, “eldomo”, “CHASA∙MATA”, “FIORIO.F.”, “suizeri” “LODI” “EL∙ PO∙ F” “CREMONA” “REVOLTELLA” “CHREMA” “RE DE FR TIA” “ELSIRDALVIANO” “A laude e gloria del victorioso Signore. S. Francesco Anglem (Angoulême) / Christianissimo Re di Francia della Illustrissi -/ma Serenissima Signoria de Uenetia:/ Per satisfare in parte a tutti quelli che se dilectano intendere le grande & mirabile proue facte perel Cristianis/simo Re di francia per lo acquisto del stato de Milano: Legendo potra intendere di passo in passo. Primo sua/Maiesta Christianissima le partì di suo paese con grandissimo exercito a piede & a cauallo & grāde numero de/ artegliaria& con grandissimo ingegnoarte & faticha passo lialtissimimonti de la Francia & per luochi doue/ mai alchuna persona sarebbe imaginato E quello fu per ingegno de sua Sacra Maiesta & de suoi Capitani: ap/presso con se millia Guastatori tagliando monti balze & asprissimi luochi: facendo oculte strade veniuano paisando & sem/pre secretamente: e cosi di mano in mano seguiya il Sacro Re di Francia con i suoi Baroni: & potentissimo exercito: & cosi p/[ro]cedendo auanti venne vna spia come el Signore Prospero Collona (Prospero Colonna) era gionto nel Piemonte a vno luoco dicto Villanoua:/subito gli Francesi face vno squadrone di huomini darme e tanto furon vigilanti & secreti chel passo el Monferato & aho/ra di nona giunse a Vila noua (Villanova) e con grandissimo furore cridando Francia giunseno al Signore Prospero Collona/ che era possato a Mensa: & con asai de sua gente fu preso e subito mandato in Francia: E: facto questa tale presa subito/ caualcarono verso Nouara: ma li Sguizeri con el loro Gradinale (Cardinale Schinner) intendendo tale affare furono pieni de admiratione &/ cosi fereno dissegno de ritirarsi in Milano Et in talmodo el Christianissimo Re di Francia con tutto el suo exercito giunse/appresso Milano diece miglia a vno luocho dicto Marignano quale tra Lodi e Milano: & li fermo tutto el suo exercito Ma/ il prudentissimo Re fece intendere alli Sguizeri& al Gardinale loro che volesseno essercontentidi non pugnare cōtra lui/ e che douessino tornare in loro paese: questo facea el prudentissimo Recognoscendo la grande occisiōe de luna e laltra par/te non gia per che lui manchasse di animo: ma probuiare (?) a tanto crudo homicidio: dilche nō li reusci il suo dissegno perho/ che el Gardinale de Sguizeri a questotal accordomai volli consentire piu presto exortaua lidicti Suizeri che douessino fa-/re zornata Che lui cognoscea che harebbono victoria e che farebbono tutti richi & hariebbono honore de tutta Italia: e/ cosi furono deliberati a fare factodarme: e posti in ordinanza in colonelli vscirono di Milanoe questo fu nel ∙M∙D∙XV∙ a/di ∙XVII∙ de Septembre in gioba dì a hore ∙XXII inteso ilsacro : Re come la sua antiguardia era allemane con Sguize/risubito chiamo el Conte pietro nauara e ricomandoli le sue fantarie exortando al ben ferire. Eccosi el Sire zaniacomo/ Triulci (Gian Giacomo Trivulzio) e Monsire dala Palizae (Jacques II de Chabannes de La Palice) Monsirde Borbone e Monsirdi Boina el Sire Galeazo conel Gran Maestro di Francia (Artus Ier Gouffier de Boisy) &/ altri gran Capitani ordinato che hebbono le artiglierie saffrontorno li dui Campi insieme con tāto impcto e furore che/mai fu vdito il simile dando colpi smisurati con grande occisione de luna e laltra parte che duro fino altra montardella lu-/na : dilche venendo scura nocte fu forzaritirarsi luna e laltra parte. Poi rischiarendo lalba che fu il venerdi: furono ristreti/ a mazore supplicio perche erano conducti in alcuneluochi doue erano infinite pozze di fontane che li nascono & era diffici/le andarui con caualli e cosi Combattendo fino a hora di nona fu forza ali Francesi de ritirarsi alquanto per il grandissi-/ mo impeto de Sguizeri. Ma li arditi Francesi pigliando vigore con loaiuto dello Exercito Venitiano Soprazonto fu tan/to la forza e lardire de sua Maiesta : & vedendo questo li Sguizari non potendo resistere se misseno in rotta & cosi mori de lo/ro grandissima quantita con qualche occisione etiam de Francesi & cosi seguendo la victoria in pocho spacio sua Maiesta/ hebbe Milano con el suo fortissimo Castello.
Stampata In Uenetia∙ per Zuan Andrea dito Uadagnino di Uauasorial Ponte di fuseri.

Gli otto fogli rappresentano le ultime ore della battaglia che insanguinò le campagne alle porte di Milano il 13 e il 14 settembre 1515. L'immagine, pur immortalando lo scontro tra le truppe del re di Francia e i temibili mercenari svizzeri, è volta a celebrare le forze veneziane, determinanti per una risoluzione del conflitto favorevole ai francesi. Infatti, prima dell'arrivo degli uomini della Serenissima di stanza a Crema lo scontro si stava per concludere con una schiacciante vittoria degli imperiali. La città di Venezia salutò la vittoria di Marignano come un segno di elezione, indice della protezione divina sulla Repubblica. Negli anni precedenti, infatti, la Serenissima aveva attraversato momenti difficili dopo la sconfitta di Agnadello (1509), in seguito ai quali il Dominio sembrò quasi sul punto di scomparire di fronte all'avanzata della Lega di Cambrai. Tuttavia, questa vittoria poneva la premessa per riacquistare i territori perduti della terraferma. Rappresentare questo evento significava, perciò, esaltare un successo diplomatico e militare della Repubblica di Venezia e del suo governo.
C'è da pensare che, se il motivo che li aveva spinti ad emigrare fosse stato legato a queste stesse vicende belliche, i Vavassore, stampatori dell'opera monumentale, abbiano vissuto quest'evento con la stessa partecipazione che dimostrò la città, dove furono indette messe solenni e processioni in segno di devozione e gratitudine. I territori da cui provenivano, infatti, tornarono alla Serenissima solo nel corso dell'anno successivo, dopo essere stati annessi al Ducato di Milano in seguito al 1509.
Il foglio fu realizzato con notevole rapidità nei mesi che seguirono il 14 settembre 1515, come testimonia la data riportata nella tabula. Probabilmente fu stampato sul finire dello stesso anno o tutt'al più nei primi mesi del 1516 (more veneto il calendario veneziano iniziava il primo marzo). Esso dovette essere un notevole investimento economico per il Vavassore, da poco stabilitosi a Venezia. Tuttavia, probabilmente prevalse la consapevolezza della fortuna che avrebbe incontrato nel mercato veneziano.
La Battaglia di Marignano è assai incisiva nella rappresentazione dello scontro delle forze in campo. Il violento corpo a corpo che coinvolge i soldati si trasforma in una mischia disordinata, in cui la mano dell'incisore non indugia nella rappresentazione di particolari cruenti. L'espressività della tradizione popolare spontanea e svincolata dalle costruzioni teoriche rinascimentali riesce a restituire in una simultaneità di eventi l'impeto della battaglia.
Il modo di costruire l'immagine presenta notevoli affinità con la produzione cartografica successiva di Vavassore, in particolar modo con l'Assedio di Rodi. Illustrazioni di carattere simile accompagnano numerosi pamphlet di argomento militare editi dalla bottega dei Vavassore. Essi narrano i più famosi episodi bellici di quegli anni: la battaglia di Ravenna, l'assedio di Rodi, di Pavia e di Napoli, il sacco di Roma e la leggendaria battaglia di Negroponte.
Fino a questo momento la xilografia in questione è stata considerata una delle prime opere realizzate da Zoan Andrea dopo il suo insediamento a Venezia. Tuttavia in corrispondenza della strada che conduce a Milano si legge “FIORIO.F.”. L'autorialità del foglio andrebbe pertanto riconosciuta a Florio, e non a Giovanni Andrea. Fino a questo momento la sua presenza nella bottega del fratellastro era attestata dal 1530, ma la scritta consente di retrodatarla almeno fino al 1515. Il ruolo di factotum di Zovan Andrea non consente di individuare in modo definito il contributo dei fratelli alla bottega, ciononostante, alla luce di questa firma, sappiamo che Florio ha rivestito fin da subito un ruolo di primo piano.
Queste incisioni tradizionalmente etichettate come “popolari” potevano ugualmente comparire nelle collezioni più importanti, alla stregua dei capolavori della grafica del tempo: nell'inventario della collezione di Ferdinando Colombo, si registra una copia della Battaglia di Marignano. L'esemplare oggetto di questa scheda è l'unico esemplare al momento noto.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Zentralbibliothek Zürich ©
note: Creative Commons

REPERTORI

BIBLIOGRAFIA

Muraro M./ Rosand D., Tiziano e la silografia veneziana del Cinquecento, Vicenza, 1976, pp. 54-58, 81-82
Schulz A. M., "Giovanni Andrea Vavassore and His Family in Four Unpublished Testaments", in Artes Atque Humaniora. Studia Stanislao Mossakowski Sexagenario dicata., Varsavia, 1998, pp. 117-125, pp.117-125
McDonald M. P., The Print Collection of Ferdinand Columbus (1488-1539). A Renaissance Collector in Seville, London, 2004, n. 2815
Urbini S., "Fortuna in Laguna. Xilografie, letterati, editori e attori. A proposito dell'Arboro di frutti della Fortuna", Engramma, 2019, fig. 7 
http://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=3545

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Fiore L. Urbini S., 2018
Fiore L. Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0639, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/27501/stampa-27501.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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