Chiaroscuro a tre legni, nero e due tonalità di marrone. In alto a sinistra è presente la firma “ND B”.
Protagonisti del presente chiaroscuro del Monogrammista ND B (per le notizie sull’intagliatore si veda ALU.1103.1) di invenzione parmigianinesca sono la Vergine, assisa diagonalmente, e Gesù Bambino che, proteso verso destra, abbraccia e bacia la guancia di san Giovannino. Il gruppo principale è circondato da un gruppo di santi, tra cui spiccano san Giovanni Evangelista, sulla destra, e Maria Maddalena – riconoscibile grazie all’anfora dell’unguento –, accompagnata da due sante non identificate, sulla sinistra.
È stato notato come la composizione del chiaroscuro presenti analogie con la tela di Parmigianino conosciuta come Madonna di San Zaccaria – databile ai primi anni Trenta del Cinquecento – oggi conservata agli Uffizi: non solo la posa della Vergine e la presenza della Maddalena sulla sinistra ricorrono sia nella stampa che nella tela, ma anche l’abbraccio dei due bambini è una caratteristica presente in entrambe le opere, sebbene nella tela sia il san Giovannino a protendersi e baciare Gesù. Tali analogie hanno fatto supporre l’esistenza di un disegno preliminare di Parmigianino per la tela, di cui il chiaroscuro costituirebbe una testimonianza (Gnann 2013; Popham 1971, vol. I, pp.16-17). L’esistenza di tale disegno sembra essere confermata anche dalla fortuna che il soggetto di questa stampa conobbe: esso ritorna, in controparte, in un’acquaforte di Léon Davent (B XVI.310.1) e in un chiaroscuro di Antonio Maria Zanetti (B XII.176.38), e, nello stesso verso, in un’acquaforte tradizionalmente attribuita a George Reverdy (B XV.470.9); inoltre, un disegno di Perin del Vaga su una controstampa parziale dell’acquaforte di Reverdy, pur mantenendo l’impianto generale della composizione, raffigura san Giuseppe al posto di san Giovanni Evangelista (Brown e Landau 1981, pl. 19).
Il fatto che le stampe qui menzionate si presentino con piccole variazioni ha portato ad escludere una reciproca dipendenza, in favore dell’ipotesi dell’esistenza di una o più fonti, la cui identificazione è questione dibattuta: secondo Popham (Popham 1971, O.R 21, pl. 240) il disegno originale del Mazzola sarebbe identificabile con quello che si trovava nella collezione di Vivant Denon, conosciuto attraverso una litografia di L. Bouteiller, dal quale deriverebbero, oltre al chiaroscuro del Monogrammista ND B, anche quello di Zanetti e le due acqueforti. Anche Gnann (Gnann 2013) riconosce nel foglio della collezione Vivant Denon l’originale del Parmigianino e spiega le variazioni alla luce del fatto che alcune parti del disegno, solo abbozzate, hanno permesso un certo margine di autonomia nelle riproduzioni. Tuttavia, non è possibile stabilire con certezza se Bouteiller registrò l’originale oppure una copia: Brown e Landau (Brown e Landau 1981, pp. 21-22), partendo dalle informazioni fornite dalla stampa di Zanetti, e in particolar modo l’indicazione di responsabilità “Franc Parm. delin. et Sculp.”, ipotizzano l’esistenza di un’acquaforte incisa da Parmigianino stesso, da cui ebbero origine le altre derivazioni, compreso il disegno della collezione Vivant Denon.
Rispetto alla Strage degli innocenti (ALU.1103.1) e ai Giochi di putti (ALU.1104.1 e ALU.1105.1), Madonna con il Bambino e santi mostra una certa rigidità e spigolosità nel trattamento delle figure, che risultano piatte e sgraziate (Gnann 2013; Marinovic 2015, p.32-33). La scarsa padronanza della tecnica dimostrata nel presente chiaroscuro e in quello raffigurante la Sacra Famiglia con sant’Anna (ALU.1107.1), ha portato ad ascrivere le due opere alla prima produzione del maestro, forse databile tra il 1538 e 1540 (Marinovic 2015, pp.49-50; Marinovic 2019, p. 126). Anche l’esistenza per entrambe le stampe di un secondo stato – in cui il blocco tonale più chiaro è sostituito da uno nuovo recante il monogramma “ND B” – farebbe propendere verso l’ipotesi di una fase sperimentale del monogrammista: secondo Marinovic (Marinovic 2015, pp. 48-49) i rispettivi primi stati sarebbero delle prove di stampa con carattere di abbozzo, rielaborate maggiormente nel dettaglio nei secondi stati. In Madonna con il Bambino e santi, ad esempio, i corpi acquisiscono una maggiore plasticità grazie all’aggiunta di aree bianche tratteggiate (Marinovic 2015, pp.33). Va segnalato inoltre che i due chiaroscuri sono stati stampati con inchiostri simili, e i rispettivi primi stati presentano sbavature prodotte da un inchiostro particolarmente liquido (Jenkins 2017).
Acqueforti raffiguranti lo stesso soggetto
Londra, British Museum W,3.10 https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_W-3-10
W,1.208 https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_W-1-208
I STATO
Vienna, Albertina, DG2002/437 https://sammlungenonline.albertina.at/?query=search=/record/objectnumbersearch=[DG2002/437]&showtype=record
DG2014/52 https://sammlungenonline.albertina.at/?query=search=/record/objectnumbersearch=[DG2014/52]&showtype=record
Parigi, Bibliothèque nationale de France, BD-5-FOL Réserve EA-26 Boîte FOL (Monogrammiste NDB)
Parigi, Fondation Custodia, Inv. 4943
II STATO
Amburgo, Kunsthalle, inv. 1188 https://online-sammlung.hamburger-kunsthalle.de/de/objekt/1188
Amsterdam, Rijksmuseum, RP-P-OB-31.196 http://hdl.handle.net/10934/RM0001.COLLECT.52023
Boston, Museum of Fine Arts, 1975.525 https://collections.mfa.org/objects/174516/the-virgin-and-child-accompanied-by-saints;jsessionid=354C575DCE7E8A8455C6602EA78BAC8E
Londra, British Museum, W,4.70 https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_W-4-70
Vienna, Albertina, DG2002/436 https://sammlungenonline.albertina.at/?query=search=/record/objectnumbersearch=[DG2002/436]&showtype=record
Zurigo, ETH, Inv. D50 https://doi.org/10.16903/ethz-grs-D_000050
Parigi, École nationale supérieure des beaux-arts, Est. VS MF 15/18 Ano