La data, l'ambito di produzione e il contenuto della presente xilografia, nota solo nell'esemplare qui catalogato, si possono desumere dalla titolazione: "Coniunctiones et oppositio(n)es luminarium Anni d(omi)ni nostri iesu cristi .1493. calculate ad meri|dianu(m) inclite civitatis ferrarie p(er) celeberrimu(m) artium et medicine doctiore(m) magistru(m) petru(m) bonu(m) | advogarium infelici gimnasio ferrariensi.".
Si tratta di un almanacco redatto dal medico e astrologo ferrarese Pietro Buono Avogaro, autore di diversi trattati astrologici conservati manoscritti presso la Biblioteca Nazionale di Firenze e alla Biblioteca Apostolica Vaticana, e di diversi Prognostica di cui si conservano edizioni a stampa (Vasoli 1962). Tra gli scritti più interessanti che possono essere messi in relazione a questo foglio si segnala uno scritto consistente in una tavola delle cose da fare o da evitare secondo che la luna si trovi nei diversi segni dello Zodiaco (Bibl. Apost. Vat., cod. Vat. lat. 1573).
Nella parte alta del foglio sono indicati i giorni di luna piena ("oppositiones") e i giorni di luna nuova ("coniunctiones") per ogni mese. A margine vengono segnalate due eclissi: una lunare nel mese di aprile ("In quo ip(s)e totu(m) corp(oris) lune in 21 g(ra)du libre et i(n) capite draconis eclipsabitur et ad domum mortis ruens occupabitur et durabit eclipsis horis tribus cu(m) dimi dia fere") e una solare nel mese di ottobre ("In quo ip(s)e puncta octo fere corporis solis eclipsbabu(n)t et durabit eclipsis hor(es) 2 fere i(n) 27 g(ra)du libre i(n) capite dr(aconis)". Nella parte mediana del foglio sono indicati i giorni propizi e quelli sfavorevoli in cui intrattenere affari; in basso le festività.
L'almanacco è contenuto in una cornice raffigurante i mesi. Al centro del foglio sono raffigurati un uomo barbuto che brandisce una falce e una donna, entrambi a cavallo di un anfora; ai lati sono raffigurate le due eclissi così come descitte nelle didascalie sopra riportate (a sinistra l'eclissi lunare, a destra quella solare). È probabile che le due figure allegoriche al centro rimandino a Saturno che "si suppone il pianeta dominante di quell'anno, e per cui vi sta scritto Saturnus Dominus anni" (Malaspina 1824, II, p.25), ma anche al segno zodiacale dell'Aquario, raffigurato anche nella cornice con la falce e l'anfora.
L'almanacco è un prodotto di quella cultura neoplatonica e astrologica che animava la corte estense, attorno alla quale il Bono gravitava.