Istituto per il Teatro e il Melodramma / Fondo E. Duse

Area dell'identificazione

Titolo:"La donna del mare"
Cronologia: s.d.
Tipologia documentaria:documentazione varia
Tipologia specifica: copione
Forma:dattiloscritto
Responsabilità:
Descrizione fisica:
  • 5 fascc., 296 x 214 mm
    Il copione è composto da cinque fascicoli dattiloscritti e uno manoscritto. I fascicoli dattiloscritti presentano una copertina in cartoncino verde chiaro e sono composti rispettivamente da 25, 19, 17, 25 e 21 carte di velina molto sottile; il testo è solo sul recto. Il fascicolo manoscritto risulta composto da 12 carte; il testo è presente su recto e verso.

Dati opera

Area del contenuto

Abstract:Ellida, seconda moglie del Dottor Wangel, vive col marito e le due figlie di lui nella piccola cittadina di un fiordo chiuso della Norvegia settentrionale. Per Ellida, nata e cresciuta di fronte al mare aperto, la dimensione di chiusura in cui si trova, insieme all'infelice matrimonio con un uomo non amato, costituiscono motivi di profondo turbamento, che accrescono in lei l'anelito verso il mare. Il rapporto di Ellida con il mare si nutre di un episodio avvenuto alcuni anni prima, quando si è innamorata e si è unita, con un simbolico gesto al cospetto del mare, ad un giovane marinaio (lo Straniero), in seguito scomparso. Ellida, a causa di alcune strane notizie che le giungono, che si aggiungono ai suoi presentimenti e al potente richiamo esercitato dal mare, ricorda quella vicenda e la racconta al marito. Quando lo Straniero riappare davvero, Ellida dichiara al marito che intende incontrarlo e che vuole essere libera. Wangel, sconvolto, inizialmente si oppone ma poi, quando lo Straniero invita Ellida a seguirlo, la lascia libera di decidere e di andare. Il senso di libertà e responsabilità, nuovi in Ellida, mutano il suo stato d'animo e la sua decisione: sceglie infatti di non lasciare Wangel e allontana per sempre lo Straniero.
Gli interventi che caratterizzano questo copione fanno pensare si trattasse di quello usato dal suggeritore: in particolare, tutte le didascalie sceniche che descrivono i gesti e l'attitudine dei personaggi sono caratterizzate da un tratto rosso risultando così ben distinte visivamente dalle battute da suggerire. Un così sistematico trattamento, che a volte impedisce la lettura delle didascalie, non può essere ascrivibile ad un attore per il quale risultano fondamentali. Diversamente, le didascalie che indicano l'ingresso e l'uscita dei personaggi dalla scena o l'udirsi di una voce fuori campo risultano quasi sempre risparmiate dal tratto e caratterizzate da un segno simile ad un "# " tracciato lateralmente a matita rossa. Il copione risulta inoltre percorso da linee rosse che uniscono battute successive separate da didascalie o da altre battute che in questo modo risultano tagliate: un espediente per rendere più agevole l'individuazione e la lettura delle battute. Va rilevato che gli interventi sulle battute sono tracciati con penna o matita di colore diverso dal rosso usato per le didascalie. Tutti questi interventi danno ai cinque fascicoli un aspetto molto omogeneo che risulta variato solo in alcune pagine, dove la stratigrafia dei segni e delle annotazioni sul testo si fa più complessa. In particolare sono i fascicoli con il quarto e il quinto atto, sulle cui copertine vi è l'indicazione a matita rossa "annullato" e all'interno dei quali alcune pagine consecutive risultano incollate, quelli che recano traccia di una più complessa e problematica elaborazione. Un discorso a parte merita poi il fascicolo manoscritto, sintesi del quarto e quinto atto, le cui pagine presentano alcuni interventi di taglio, diverse inserzioni testuali e indicazioni di carattere scenico. Tale fascicolo permette di capire che, a seguito di un difficile adattamento degli atti quarto e quinto, il dramma è stato proposto secondo una versione in quattro atti.
Modalità di acquisizione:Pervenuto tramite donazione da parte di Sister Mary Mark, nipote di Eleonora Duse.
Modalità di accesso:L'accesso ai materiali è possibile previa richiesta al Direttore dell'Istituto per il Teatro e il Melodramma.
Lingua:Italiano
Stato di conservazione:stato di conservazione discreto
Note allo stato di conservazione:Lo stato di conservazione è disomogeneo: il fascicolo con il primo atto si presenta completamente sfascicolato, con carte molto logore ai margini, i fascicoli con il secondo il terzo e il quinto atto sono in buono stato, mentre quello con il quarto presenta le pagine solo parzialmente legate. Il fascicolo manoscrittoè in buone condizioni anche se la prima e l'ultima carta si presentano maggiormente danneggiate.
Bibliografia:
  • Il laboratorio dell'attrice - Copioni annotati di Eleonora Duse, a cura di Maria Ida Biggi, Venezia, Regione del Veneto, 2007. Pubblicazione multimediale realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "G. Mazzariol" dell'Università Ca' Foscari di Venezia

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descrizione fisica disco digitale

descrizione fisica disco analogico

descrizione fisica nastro analogico

descrizione fisica file digitale

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