Area dell'identificazione
Titolo:Jean Gabriel Borkman
Cronologia:
1914
(edizione)
Tipologia documentaria:materiale a stampa
Tipologia specifica:
copione
Forma:originale
Descrizione fisica:
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1 vol., 185 x 120 mm
Volume a stampa con alcuni interventi di Eleonora Duse. Sulla copertina di colore azzurrino probabilmente realizzata dalla Duse stessa compare l'annotazione a penna ed inchiostro nero "Ibsen - Jean Gabriel Borkman" che è accuratamente ripetuta anche sulla costa del libro, dove per ovvi limiti di spazio è però ridotta a "Borkman".
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Area del contenuto
Abstract:Protagonista è il capitano d'industria Jean Gabriel Borkman che al momento del dramma ha sessant'anni e a causa di alcune speculazioni azzardate è stato in carcere per cinque anni. Borkman si sente innocente e ritiene di essere stato tradito da un vecchio amico proprio nel momento più delicato. La sua vera colpa è invece quella di aver sacrificato l'amore corrisposto di una donna, Ella Rentheim, sposandone la sorella gemella, in nome della propria avidità e ambizione. Al suo ritorno dalla prigione Borkman si stabilisce al piano superiore della casa in cui vive la moglie Gunilde con cui però non ha più rapporti: egli non scende e non esce mai e solo occasionalmente riceve le visite di un certo Foldal, un uomo che pur avendo perso tutti i suoi soldi in seguito alle iniziative di Borkman non gli nega la sua amicizia. All'inizio del dramma Ella che, nei difficili anni legati alle vicende che hanno coinvolto i Borkman, si era occupata dell'educazione di loro figlio Erhart, si reca nella loro abitazione, in realtà di sua proprietà, per chiedere che il giovane viva con lei e prenda il suo nome. Borkman acconsente ma non sua moglie Gunilde con la quale Ella ha un'aspra discussione. Quando Ehrart sopraggiunge dichiara di non essere intenzionato a sacrificare la propria vita per nessuno di loro. Il dramma si chiude con l'immagine di Borkman che esce di casa in una rigida notte invernale, seguito da Ella, e muore mentre le due sorelle, le donne che lo hanno amato e che per lui hanno sofferto, finalmente riconciliate, si chinano sul cadavere.
Il testo è praticamente intonso. Gli unici interventi sono presenti nel capitolo II dove, in corrispondenza del dialogo tra Ella e Borkman, alcune parole significative (stagione, pag 108; tradito, pag 118; di morte, pag 121; scritture, pag 122 ). risultano sottolineate e riscritte in italiano. Tali annotazioni, effettuata a matita in caratteri di piccolissime dimensioni, possono essere forse attribuite ad Enrichetta Bullough, la figlia di Eleonora Duse.
Modalità di acquisizione:Pervenuto tramite donazione da parte di Sister Mary Mark, nipote di Eleonora Duse
Modalità di accesso:L'accesso ai materiali è possibile previa richiesta al Direttore dell'Istituto per il Teatro e il Melodramma.
Lingua:Francese
Stato di conservazione:stato di conservazione discreto
Note allo stato di conservazione:Tracce di muffa, soprattutto nelle prime pagine.
Bibliografia:
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Il laboratorio dell'attrice - Copioni annotati di Eleonora Duse, a cura di Maria Ida Biggi, Venezia, Regione del Veneto, 2007. Pubblicazione multimediale realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "G. Mazzariol" dell'Università Ca' Foscari di Venezia