Questa xilografia di grandi dimensioni è composta da otto fogli incollati, impressi da otto blocchi. La composizione particolarmente affollata presenta il martirio dei diecimila cristiani sul Monte Ararat: al centro i vari corpi appesi o crocifissi agli alberi, in alto Dio Padre in un turbinio di nubi e angeli, a sinistra in secondo piano una battaglia, a destra i martiri gettati da una rupe, in primo piano un corteo di cavalieri. Il soggetto, piuttosto insolito, è quello scelto da Albrecht Dürer per una xilografia del 1496 ( Fara 2007, n.37, 38, 77, 89a, 90e, 90n, 90p, 90q..., ha segnalato svariate citazioni da stampe di Dürer) e per un dipinto del 1508, conservato a Vienna, Kunsthistorisches Museum; inoltre da Vittore Carpaccio per un dipinto del 1515 a Venezia, Gallerie dell'Accademia.
Nella stampa, in basso a destra si trova un grande cartiglio vuoto, dove è presente solo l'indirizzo dello stampatore Vieceri, che aveva bottega a Rialto. Egli nella seconda metà del XVII secolo entrò in possesso di vari legni cinquecenteschi e li ristampò aggiungendo il proprio nome. A sinistra si intravvede il monogramma di Lucantonio degli Uberti, a cui l'intaglio del foglio è unanimemente attribuito. L'invenzione, tradizionalmente riferita a Tiziano ( Papillon 1766), è di complessa attribuzione. La letteratura ha di volta in volta rilevato influenze ferraresi, nordiche, veneziane, e ha riferito l'invenzione ad artisti come Domenico Campagnola (Dreyer 1971), ad un artista 'provinciale' come Cariani o Previtali (Oberhuber 1973), a Pordenone, a Pellegrino da San Daniele (Landau 1983), etc.
Il martire al centro è chiaramente ispirato al personaggio di Hamman dipinto da Michelangelo nel 1511-1512 nella Cappella Sistina (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bd/Michelangelo%2C_Punishment_of_Haman_01.jpg): qui la ripresa è in controparte. Anche altri dettagli si rivelano michelangioleschi: si veda ad esempio Dio Padre, oppure il personaggio piegato in avanti, posto sotto al martire crocifisso, che è una ripresa da uno degli arrampicatori della Battaglia di Cascina, magari conosciuta attraverso il bulino Gli arrampicatori di Marcantonio Raimondi (Bartsch XIV, p. 361 n. 487, http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1440598&partId=1&searchText=1895,0915.135&page=1).Si veda Joannides (Joannides 1994, pp. 3-14) per un dettaglio delle riprese michelangiolesche e l'ipotesi di una composizione sullo stesso soggetto ideata dallo stesso Michelangelo, che potrebbe aver influenzato le versioni veneziane.
Peter Dreyer (1997) ipotizza che un disegno di Vittore Carpaccio conservato a Washington, National Gallery, inv. 1991.182.15.b (https://www.nga.gov/collection/art-object-page.73857.html), sia in relazione con la xilografia, e precedente al dipinto del Carpaccio del 1515. Non si conoscono tirature coeve all'esecuzione dell'intaglio, ma solo alcune impressioni tarde (a giudicare dallo stato di conservazione dei legni), la maggior parte delle quali portano l'indirizzo dello stampatore veneziano Vicceri o Vieceri, attestato nella seconda metà del XVII secolo. Alcune fra le impressioni note sono conservate a: Londra (quella qui schedata); Vienna, Albertina; Berlino, collezione privata (menzionata da Muraro e Rosand, 1976); Bassano del Grappa; Yale, University Art Gallery (ALU.0201.2); Princeton, University Art Gallery che secondo Muraro e Rosand sarebbe l'unico esemplare senza il nome del Vieceri. Un disegno conservato a Oxford, Christ Church, un tempo considerato preparatorio per questa stampa, sarebbe un falso ( Landau 1983, p. 330).