NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Questa xilografia appartiene alla cosiddetta Passio di Cristoforo Cortese. Rappresenta la Cattura di Cristo e vede in primo piano al centro Giuda che bacia Cristo, mentre a destra Pietro taglia l'orecchio del servo del sommo sacerdote. Intorno a loro è raffigurata una folla che comprende soldati, apostoli e personaggi del popolo. La parte superiore della composizione è occupata dalle lance dei soldati, soluzione impiegata anche nella scena della Salita di Cristo al monte Calvario (ALU.0516.1). Mariani Canova mette in relazione il profilo di Giuda con quello di san Giuseppe nella Natività del Corale miniato da Cristoforo Cortese e conservato nella Biblioteca di Santa Giustina a Padova (Ms Inv. Gov. II, c. 48b).
La Passio D.N. Jesu Christi è un libro tabellare di cui si conservano 18 xilografie stampate recto/verso su 9 fogli presso il Kupferstichkabinett di Berlino. I fogli sono vivacemente colorati e vedono nella parte inferiore un brano dai Vangeli in accompagnamento all'immagine, intagliato all'interno di un cartiglio sorretto alle estremità da due angeli. Un'altra versione di questa serie di 25 xilografie è custodita presso il Germanische Nationalmuseum di Norimberga ed è considerata il modello di questa (ALU.0501.1 - ALU.0525.1).
Secondo Kristeller, che per primo ha studiato l'opera, la Passio completa contava almeno 31 xilografie ed è dello stesso autore della grande Crocifissione di Prato (ALU.0097) e del Martirio di San Sebastiano di Ravenna (ALU.0091). Kristeller riteneva che la versione berlinese fosse precedente a quella di Norimberga, mentre gli studi successivi hanno dimostrato il contrario (si veda in particolare Field 2009). La versione di Norimberga è superiore per la qualità dell'intaglio, come riconosciuto per primo da Kristeller stesso, mentre quella di Berlino presenta una certa semplificazione e linee più approssimative.
Rosenthal analizzando la filigrana presente in alcuni fogli ha potuto stabilire che il ciclo di Norimberga fu stampato in nord Italia e ha proposto convincentemente di attribuirlo alla fase tarda di attività di Cristoforo Cortese. A lui sono quindi da riferire anche la Crocifissione di Prato e il Martirio di San Sebastiano. A questo corpus va aggiunto il San Zaccaria di cui si conservano due esemplari, uno a Ravenna e uno a Firenze (ALU.0098.1, ALU.0098.2).
L'importanza della serie di Norimberga è quindi centrale, come puntualizza Field: “Cortese thus represents the first documented European artist to have designed woodcuts that have survived. Despite possible inspiration from northern narrative cycles of the life of Christ, the execution of the picture panel's series is thoroughly Italian in style and technique […]. The Venetian woodcuts of the picture panel exhibit a command of space, felicity of line, variability of cutting, and inventive and expressive grace not seen in the corpus of the German woodcut” (Field 2009, p. 222).
Undici matrici della versione del Kupferstichkabinett di Berlino, vennero riutilizzate nel 1487 in Pseudo Bonaventura, S. Meditationes vitae Christi, Venezia Hieronimus de Sanctis et Cornelio, 1487, con il bordo inferiore col testo tagliato come nella versione di Norimberga (https://data.cerl.org/istc/ib00922000).
La serie della Passio dovette avere una notevole fortuna, visto che sembra sia stata copiata tre o quattro volte (Field, in Origin of European Printmaking).
Le xilografie rappresentano episodi della passione di Cristo. Nell'ordine: Entrata di Cristo in Gerusalemme, Ultima cena, Cristo lava i piedi degli apostoli, Orazione di Cristo nell'orto di Getsemani, Cattura di Cristo, Cristo davanti a Pilato, Flagellazione di Cristo, Cristo deriso, Ecce Homo, Pilato si lava le mani, Salita di Cristo al monte Calvario, Cristo inchiodato alla croce, Crocifissione di Cristo, Deposizione di Cristo dalla croce, Deposizione di Cristo nel sepolcro, Resurrezione, Pie donne al sepolcro, Discesa di Cristo al limbo (ALU.0526.1 - ALU.0543.1). Mancano i sei episodi precedenti e i due successivi, presenti nella versione di Berlino: Annunciazione, Adorazione dei pastori, Circoncisione, Adorazione dei Magi, Strage degli Innocenti, Disputa di Gesu' con i dottori del tempio, Apparizione di Cristo risorto a Santa Maria Maddalena, Incredulita' di San Tommaso (ALU.0501.1 - ALU.0506.1, ALU.0524.1 - ALU.0525.1). Manca inoltre la Resurrezione di Lazzaro presente nelle Meditationes e San Gioacchino tra i pastori, conservata presso la Bibliothèque de la ville de Colmar, che deriva da un prototipo sconosciuto ed è stata resa nota da Field (ALU.0545.1, Field 2009).
Le matrici impiegate per le S. Meditationes vitae Christi sono: Resurrezione di Lazzaro, Entrata di Cristo in Gerusalemme, Ultima cena, Orazione di Cristo nell'orto di Getsemani, Cattura di Cristo, Cristo davanti a Pilato, Flagellazione di Cristo, Cristo deriso, Salita di Cristo al monte Calvario, Crocifissione di Cristo, Resurrezione.
BIBLIOGRAFIA
Kristeller P., "Ein venezianisches Blockbuch in Königlichen Kupferstichkabinett zu Berlin", in
Jahrbuch der Preußischen Kunstsammlungen Preußische Kunstsammlungen, 1901, III, 22, pp. 132-154
Hind A.M.,
An Introduction to a History of Woodcut, London, 1935, pp. 416-421
Rosenthal E., "Two Unrecorded Italian single woodcuts and the origin of wood engraving in Italy (with an appendix by Augusto Campana)", in
Italia Medioevale e Umanistica, 1962, (1963), V, pp. 353-370, pp. 360-362
Mariani Canova G., "Di alcuni corali superstiti a S. Giustina in Padova. Cristoforo Cortese e altri miniatori del Quattrocento", in
Arte Veneta, Milano, 1970, pp. 35-46, p. 39
Samek Ludovici S.,
Arte del libro. Tre secoli di storia del libro illustrato, Milano, 1974, pp. 71-72
, Xilografie italiane del Quattrocento da Ravenna e da altri luoghi, Ravenna, 1987, p. 44, n. 4
Parshall P./ Schoch R.,
Origins of European Printmaking. Fifiteenth-Century Woodcuts and Their Public, Washington, 2005, p. 287, nota 12; p. 307, nota 22 (R.S. Field)
Field R.S., "A Fifteenth-Century Picture Panel from the Dominican Monastery of Saint Catherine in Nuremberg",
The Woodcut in Fifteenth-Century Europe, New Haven-London, 2009, pp. 191-237