OBJECT

definition: stampa

SUBJECT

identification: TESTA VIRILE GROTTESCA
: GROTESQUE MAN'S HEAD

LOCATION

Londra, British Museum, Department of Prints and Drawings

ACQUISIZIONE NELLA RACCOLTA

type of acquisition: acquisto
first name: Henry Graves & Co.
1854

PROVENIENZA

DATE

sec. XVI
1550 post

AUTHOR

ambito culturale: ambito veneto (incisore)

TECHNICAL DATA

xilografia; mm 190 x 134 ca.,
medium material: carta
watermark: da rilevare

CONSERVATION

buono
specific instructions: macchie di umidità, lacune lungo i bordi

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTORATIONS

INSCRIPTIONS

type of material: di titolazione
language of the material: volgare
writing technique: a stampa
fonts: lettere capitali
position: in alto
transcription: TIFFANIO DI PALTANAI/ DA COMACHIO./ IVRIS CONSVLTO.










STEMMI, MARCHI

HISTORICAL INFORMATION

La xilografia rappresenta una testa virile grottesca di derivazione leonardesca, rivolta verso sinistra. L'iscrizione "TIFFANIO DI PALTANAI/ DA COMACHIO./ IVRIS CONSVLTO." conferma l'intento satirico della stampa che appartiene a una serie di tre (ALU.0548, ALU.0549, ALU.0550).

Le teste grottesche furono uno dei soggetti prediletti di Leonardo da Vinci che ne abbozzò moltissime nei suoi manoscritti (in particolare si vedano Gombrich 1986 e Caroli 1991). Questi schizzi furono da subito oggetto di attenzione e collezionismo, nonché di copie e imitazioni spesso spacciate per opera dello stesso Leonardo. Le teste, generalmente ritratte di profilo, conobbero un notevole successo durante il XVI secolo e furono tradotte in varie serie incise, tra cui questa probabilmente un tempo più ampia.
Tiffanio in particolare riprende la tipologia di testa grottesca più frequentata da Leonardo nei suoi disegni, quella che Kenneth Clark definì a “schiaccianoci” poiché caratterizzata da naso e mento molto accentuati e prominenti. Ernest Gombrich nel celebre studio che dedica alle teste grottesche di Leonardo precisa “Impiegando il sistema elaborato da Leonardo possiamo classificarlo [il profilo a schiaccianoci] come dotato di fronte ‘convessa di sopra e di sotto', ovvero ‘profondamente incisa nella parte mediana'; di naso ‘convesso con gobba alta' e ‘punta ripiegata all'ingiù'; di bocca con labbro inferiore prominente e mento ben marcato. Quando questo profilo viene esagerato a proporzioni grottesche, il naso spiovente mostra non solo ‘buchi occupati dalla punta', ma una punta che tocca effettivamente il prominente labbro inferiore, una mostruosità alquanto repellente che trova difficilmente riscontro in natura, ma che in Leonardo fu quasi un'ossessione” (Gombrich 1986, pp. 81-82).

Non è possibile instaurare un confronto stringente tra questa xilografia e alcuno dei disegni di Leonardo noti, è possibile avvicinarla però a un bulino attribuito a Battista Franco detto il Samolei, conservato presso il Rijksmuseum (n. inv. RP-P-1999-111, http://hdl.handle.net/10934/RM0001.COLLECT.358302). Si tratta di un frammento (l'incisione in origine doveva ospitare due profili grotteschi affrontati), incollato su un foglio insieme ad altri cinque della stessa mano, chiaramente appartenenti a una stessa serie di teste di derivazione leonardesca. Anche un altro profilo incollato su questo foglio presenta lo stesso modello compositivo di un personaggio della serie di xilografie in questione (ALU.0550). Le stampe attribuite a Franco sono di probabile ambito veneziano e facevano parte di un album assemblato a Venezia tra 1568 e 70, secondo la scheda museale. È dunque probabile che la serie del Rijksmuseum sia stata modello di questa, o che abbiano avuto modelli comuni. La terza testa riprende lo stesso modello figurativo di un bulino attribuito ad Ambrogio Brambilla (ALU.0549).
Tiffanio, rispetto alla stampa del Rijksmuseum, presenta un copricapo e una veste diversi, adattati a ricoprire il ruolo di giurisperito comacchiese.

Questa xilografia e le altre due della serie con ogni probabilità rappresentano personaggi di una commedia messa in scena in ambito veneto e potrebbero aver avuto funzione di locandine (Urbini 2019). Che l'ambito sia veneto lo confermano le iscrizioni che precisano la provenienza dei tre personaggi: la vicina Comacchio, l'isola di Poveglia, mentre il nome “Nicoloto” allude alla parrocchia di san Nicolò a Venezia (Urbini 2019).

PHOTOGRAPHS

type of material: fotografia digitale
ente proprietario: London, British Museum ©
notes: Creative Commons

BIBLIOGRAPHY

BIBLIOGRAPHY

Gombrich E.H., L'eredità di Apelle. Studi sull'arte del Rinascimento, Torino, 1986
Caroli F., Leonardo. Studi di fisiognomica, Milano, 1991
Urbini S., "Fortuna in Laguna. Xilografie, letterati, editori e attori. A proposito dell'Arboro di frutti della Fortuna", Engramma, 2019, fig. 9 
http://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=3545

MOSTRE/ESPOSIZIONI

ENTRY'S AUTHOR

Piazzi M.L., 2019
Piazzi M.L., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0548, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/23387/stampa-23387.html, ISBN 978-88-96445-24-2