OGGETTO
definizione: stampa
identificazione:
elemento d'insieme
SOGGETTO
titolo parallelo: MAP OF HE WORLD
ACQUISIZIONE NELLA RACCOLTA
tipo acquisizione: acquisto
DATAZIONE
sec. XVI, seconda metà
1558 ca.
DATI TECNICI
materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare
STATO DI CONSERVAZIONE
discreto
MODALITÀ DI CONSERVAZIONE
RESTAURI
ISCRIZIONI
tipologia: di titolazione
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali romane
posizione: in alto lungo il bordo
trascrizione: NOVA ET INTEGRA VNIVERSALISQVE ORBIS/ TOTIVS IVXTA GERMANAM NEOTERICORVM/ TRADITIONEM DESCRIPTIO.
tipologia: indicazione di responsabilità
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
posizione: in basso lungo il bordo
trascrizione: CASPAR VOPELIIVS MADEB. 1558/ MATHEMATI. CONSPRIPSIT IMPRESSVM VENE/ TIIS PER IOANNEM/ ANDREAM VAVASSO/ RIVM COGNOMINE GVADAGNINVM.
STEMMI, MARCHI
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Planisfero, composto da 12 fogli delle dimensioni di 1960x 1140 mm.
Si tratta di una derivazione dal planisfero di Caspar Vopel del 1545, mai ritrovato.
"Solo tre copie postume della carta murale di Caspar Vopel sopravviveranno, due realizzate a stampa, quella del 1558 alla Houghton Library, in Massachusetts (U.S.A)....., quella del 1570 conservata alla Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel in Germania e infine la terza, in perfetta scala con le altre, proprio quella affrescata a Palazzo Besta di Teglio, in Valtellina". (http://annalisasanti.blogspot.com/2016/09/caspar-un-matematico-in-valtellina_10.html)
Il mappamondo è stato disegnato utilizzando la proiezione di Bonne, tuttavia è privo della porzione conica all'estremità meridionale e della caratteristica concavità dell'estremità settentrionale, sostituita da una lieve convessità in corrispondenza del Polo. I paralleli sono rappresentati da cerchi concentrici equidistanti; la scala è mantenuta lungo i paralleli; le forme sono conservate lungo il meridiano ed il parallelo di base. Essa è perciò equivalente ma non isogona, eccetto che vicino al punto d'origine. A destra e sinistra del mappamondo sono collocate due rose dei venti, mentre in basso figurano due mappe astronomiche (IMMAGINES CELI SEPTEN/TRIONALES CUM DUODECIM/ IMAGINIBUS ZODIACI, a sinistra, IMAGINES CELLI/ MERIDIONALIS, a destra).
Si tratta sicuramente di una delle più importanti imprese editoriali sostenuta dalla bottega del Vavassore, assieme alla Battaglia di Marignano e della Nova Totius Italiae Descriptio. Dalle imponenti dimensioni dell'incisione (1960 x 1140 mm) è evidente che si tratta di una mappa destinata ad essere appesa ad una parete, e probabilmente incorniciata. Per questa ragione forse la mappa fu successivamente colorata in modo tale da permettere all'osservatore di identificare gli elementi più importanti della ricchissima rappresentazione anche da una certa lontananza. I colori utilizzati sono ancora una volta il verde, il giallo e il rosso. Il rosso, in particolar modo, è impiegato per mettere in evidenza le principali didascalie; mentre il giallo è adoperato per definire i continenti, i contorni del mappamondo e altre immagini di primo piano nell'economia della carta. Tra queste vi sono i ritratti dei più importanti geografi ed astrologi del mondo antico: Tolomeo, Solinus, Strabone e Pomponio Mela, collocati in alto in corrispondenza del Polo Nord; Tolomeo, l'arabo Azophi (‘Abd al-Rahmān al-Ṣūfi) in basso a sinistra, Manilio e Arato in basso a destra. Tra tutti i sovrani europei, rappresentati in corrispondenza dei rispettivi regni spicca Carlo V, assiso in trono con le insegne del potere imperiale tra l'Europa e le Americhe, tra le due estremità di quell'impero in cui il sole non tramontava mai. Ad eccezione dell'imperatore portoghese è l'unico ad essere rappresentato più di una volta in corrispondenza del Golfo del Messico, dell'OCEANUS INDICUS, e del bacino del Mediterraneo, in riferimento alla compagna contro i pirati turchi e alla presa di Tunisi.
L'elaborazione della mappa deve essersi protratta per mesi, se non anni. Questo spiegherebbe perché in corrispondenza del Regno d'Inghilterra non compare una delle figlie di Enrico VIII. Nel 1558 prendeva il potere Elisabetta I d'Inghilterra che succedeva alla sorella Maria, salita al trono cinque anni prima dopo la morte del fratello Edoardo. Il regno di quest'ultimo cominciò nel 1547, all'età di dieci anni. Sembra quindi difficile che la figura che compare in corrispondenza del regno d'Inghilterra sia quella del giovane re, ma è piuttosto verosimile pensare che si tratti di quella del padre. In questo caso l'edizione del 1558 potrebbe essere una ristampa del perduto mappamondo del 1545. Se così fosse, (posto che l'incisione fu elaborata nello stesso anno, o tutt'al più in quelli immediatamente precedenti) i sovrani europei dovrebbero essere identificati con Enrico VIII (1491 – 1547, incoronato nel 1509), Francesco I di Francia (1494 –1547, incoronato nel 1515) e Giovanni III di Portogallo (1502 –1557, incoronato nel 1521). Tuttavia, le fisionomie approssimative complicano la loro identificazione, mettendo in dubbio la possibilità che possa trattarsi di ritratti realistici, ma piuttosto di rappresentazioni volte a indicare i singoli re, identificabili dagli attributi regali, dalla collocazione geografica e dalla blasonatura.
La mappa costituisce un vero e proprio compendio figurato della geografia rinascimentale in cui i nuovi portati delle scoperte geografiche si mescolano alle conoscenze degli antichi e a reminiscenze medioevali. Sirene, mostri marini e divinità acquatiche popolano gli oceani, mentre nell'Africa orientale troneggia il mitico prete Gianni. Le denominazioni moderne si alternano a quelle antiche. Le informazioni relative alle regioni e ai continenti meno noti sono attinte dalle opere dei cartografi antichi, a cui molte legende fanno riferimento. Altre ricordano la leggendaria impresa di Ferdinando Magellano definito, in una di queste, alter maris Neptunus. Poco più in basso Magellano è raffigurato a cavalcioni su di un pesce, mentre stringe tra le mani un tridente da cui pende un drappo con le insegne della corona di Spagna.
La mappa riporta anche la ripartizione dei nuovi territori scoperti secondo le clausole del trattato di Tordesillas e del trattato di Saragozza.
Il nome dell'autore compare in un'iscrizione in capitali romane in corrispondenza del margine inferiore (GASPAR VOPELLIUS MEDEB. 1558 MATHEMATI. CONSCRIPSIT), mentre quello del Vavassore è riportato nel riquadro che si trova sotto la marca tipografica.
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Harvard University Library ©
note: Creative Commons
tipologia: fotografia digitale
autore: Silvia Urbini
ente proprietario: Houghton Library ©
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autore: Silvia Urbini
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autore: Silvia Urbini
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autore: Silvia Urbini
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REPERTORI
BIBLIOGRAFIA
Almagià R.,
Il mappamondo di G. A. Vavassore, Firenze, 1920
Schulz A. M., "Giovanni Andrea Vavassore and His Family in Four Unpublished Testaments", in
Artes Atque Humaniora. Studia Stanislao Mossakowski Sexagenario dicata., Varsavia, 1998, pp. 117-125
MOSTRE/ESPOSIZIONI
AUTORE DELLA SCHEDA
Fiore L.
Urbini S., 2018