NOTIZIE STORICO-CRITICHE
La xilografia rappresenta una coppia, formata da un guerriero e una donna seduti e abbracciati a sinistra, al centro è raffigurato un cavallo tenuto per le briglie da un ragazzo nudo. Baseggio identifica questo soggetto come Angelica e Medoro e inserisce questa xilografia tra quelle incise da Boldrini su invenzione di Tiziano. Come notano Muraro e Rosand mancano però le iniziali di Angelica e Medoro incise nella corteccia degli alberi e risulta difficile giustificare la presenza del cavallo e di uno scudiero nudo, improbabile come Orlando impazzito. Passavant invece ritiene che il soggetto raffiguri Marte e Venere, ma questa interpretazione secondo Muraro e Rosand è "ancora meno soddisfacente".
Rispetto all'attribuzione Muraro e Rosand scrivono "gli elementi figurati dello sfondo, e specialmente gli alberi, sembrano confermare, o quanto meno giustificare, l'attribuzione del Baseggio al Boldrini, anche se l'intaglio, specie in qualche elegante particolare rivela dilicatezza, sensibilità, trasparenze di tocco che sembrerebbero opporsi a questa attribuzione". In effetti l'intaglio ha qualità particolarmente alta che però appare affine a quella di altre xilografie di sicura attribuzione a Boldrini, per esempio Venere e Cupido (ALU.0187) o San Francesco riceve le stigmate (ALU.0190).
L'invenzione della xilografia è stata riferita dai Tietze a Schiavone, riferimento respinto da Muraro e Rosand che non vi ritrovano il vigore tipico delle sue xilografie (si vedano ALU.0562.1, ALU.0563.1, ALU.0564.1) e propongono cautamente il nome di Lambert Sustris per l'eleganza delle figure.
Le dimensioni coincidenti, lo stile affine, sia nell'intaglio che nella composizione, e il soggetto amoroso fanno ritenere questa stampa pendant di Giove e Antiope (ALU.0568.1). Per questo motivo il soggetto va probabilmente identificato come Marte e Venere, benché svolto in maniera non tradizionale.
Sono noti altri quattro esemplari di questa xilografia:
Museo Civico di Bassano del Grappa (n. inv. III-72-124, ALU.0567.2)
Museum of Fine Arts di Budapest (n. inv. 6683; http://printsanddrawings.hu/search/prints/6683/)
Kunsthalle di Brema (n. inv. 39071)
Kupferstchkabinett di Berlino (n. inv. 50-1889)
Di questa xilografia esiste anche una versione chiaroscuro:
un esemplare si conserva al British Museum, n. inv. W,4.118 https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_W-4-118
uno alla Marucelliana di Firenze, Volume 25, n. 39
BIBLIOGRAFIA
Baseggio G.,
Intorno tre celebri intagliatori in legno vicentini, Bassano, 1844, pp. 32-33, n. 12
Tietze H./ Tietze-Conrat E., "Tizian-Graphik, ein Beitrag zur Geschichte von Tizians Erfindungen", in
Die graphischen Kunste, 1938, p. 67
Muraro M./ Rosand D.,
Tiziano e la silografia veneziana del Cinquecento, Vicenza, 1976, pp. 146-147, n. 93