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abstract:La protagonista, Elena Alving, vedova del tenente Alving, ha fatto costruire un asilo per onorare la memoria del marito. Sta per inaugurarlo insieme all'amico, il Pastore Manders, e al figlio Osvald. Questi, tornato da poco da Parigi, scandalizza Manders parlando della vita libera e spensierata della città francese. La madre invece, consapevole delle menzogne e ipocrisie sulle quali si regge la vita, non è affatto scandalizzata. Molti anni prima lei stessa, sposata ad Alving senza amarlo, lo aveva abbandonato per il pastore Manders, il quale però la indusse a tornare dal marito. Per tutta la vita Elena ha voluto far credere a tutti, soprattutto al figlio, che il padre fosse un uomo rispettabile, nascondendo la dissolutezza di Alving e la sua condotta disinvolta con altre donne. La creazione dell'asilo, a lui intitolato, è l'ennesimo gesto per nascondere la verità. Ma Elena è costretta a rivelare la verità quando Osvald mostra i sintomi di una malattia incurabile, ereditata dal padre, (con tutta probabilità la sifilide, anche se non viene mai indicata) ed esprime la propria volontà di sposare Regine, la giovane figlia della cameriera, cresciuta con lui. Regine è infatti sorellastra di Osvald, in quanto frutto della relazione tra il tenente Alving e la cameriera. Elena rivela dunque al figlio la terribile verità sulla figura del padre. Osvald è perduto e condannato, per le colpe di chi l'ha preceduto, a soffrire e impazzire. Chiede alla madre di prendersi cura di lui e si fa promettere di somministrargli il veleno quando sarà preda della follia. Elena promette di farlo, ma poi si ritrae spaventata di fronte all'immagine del figlio in delirio.
Il volume presenta la parte levata del personaggio di Elena Alving dal dramma 'Spettri' di Henrik Ibsen e inizia quindi dalla scena terza del primo atto.
Il lavoro dell'attrice sul testo è stato piuttosto complesso ed è avvenuto in fasi successive: gli interventi testuali dell'attrice sono numerosi e spesso molto fitti e stratificati, con ripensamenti e sovrapposizioni che rendono talvolta molto difficile la lettura del testo, che di per sé, seppure manoscritto è molto chiaro.
Tra gli interventi caratterizzanti l'esemplare va rilevata da parte dell'attrice la costante correzione della dizione Osvaldo, presente nel manoscritto, con quella originale Osvald, dunque tagliando la o' finale.
acquisition mode:Pervenuto tramite donazione da parte di Sister Mary Mark, nipote di Eleonora Duse.
access conditions:L'accesso ai materiali è possibile previa richiesta al Direttore dell'Istituto per il Teatro e il Melodramma.
language of the material:Italiano
Stato di conservazione:stato di conservazione buono
bibliography:
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Il laboratorio dell'attrice - Copioni annotati di Eleonora Duse, a cura di Maria Ida Biggi, Venezia, Regione del Veneto, 2007. Pubblicazione multimediale realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "G. Mazzariol" dell'Università Ca' Foscari di Venezia