La xilografia raffigura il momento che precede la morte dell'imperatore romano Decio, quando, tradito da Treboniano in combutta con i Goti, si getta in un terreno paludoso che intrappola lui e i suoi uomini causandone la morte. L'imperatore a cavallo è raffigurato frontalmente mentre in secondo piano sono due soldati per parte. In alto il cartiglio 'UN BEL MORIR TUTA LA VITA HONORA'.
L'autore potrebbe avere auto presente la serie dei Cavalieri antichi di Marcantonio Raimondi, quattro bulini che Marzia Faietti ascrive ai primi anni del soggiorno romano del bolognese (Faietti, 1988, n.38), evidentemente ispirati alle scene di battaglie nei rilievi scultorei antichi.
La xilografia è parte di un ciclo di quindici tondi raffiguranti soggetti mitologici e biblici accompagnati da motti edificanti. Una xilografia, ALU.0712, ci fornisce le coordinate spazio temporali per l’esecuzione. Celebra infatti l’alleanza fra il Re di Francia Francesco I e il Doge Leonardo Loredan del 1513-16, ovvero la quarta fase della guerra della Lega di Cambrai. Gli autori della serie, inventore e xilografo, sono quindi veneziani, e attivi anche nel settore dell’illustrazione libraria. Il loro stile ricorre infatti in varie illustrazioni del primo ventennio del Cinquecento: questa xilografia con Decio, in particolare, viene utilizzata come illustrazione del Libro della Regina Ancroia, stampato a Venezia da Francesco Bindoni e Matteo Pasini nel 1528.
L’inventore rielabora motivi già esistenti, in particolare dalla grafica a stampa, come nel caso della Morte di Orfeo, ALU.0709, di cui esistono due fonti quattrocentesche: un disegno di Albrecht Dürer conservato alla Kunsthalle di Amburgo (inv. 23006; https://online-sammlung.hamburger-kunsthalle.de/de/objekt/23006) e un bulino di un anonimo artista ferrarese (unico esemplare Amburgo, Kunsthalle, inv. 22 https://online-sammlung.hamburger-kunsthalle.de/de/objekt/22), entrambi probabilmente derivanti da una stampa o un disegno mantegnesco perduto (Bandera, Burns, Farinella 2019, p.174, n.III.18). Così anche per quanto riguarda il Giudizio di Paride, ALU.0705.1, che ricorda un bulino di Marcantonio Raimondi (ad esempio Londra, British Museum H,2.89).
Gli autori sono gli stessi di un altro tondo che esula da questo ciclo, la Natività, ALU.0701.