NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Il Museo Correr possiede tre fogli (II, III, V) dell'edizione del Trionfo di Cristo di Gregorio de' Gregoriis.
Opera celeberrima della prima maturità di Tiziano, questa ‘grandiosa scenografia umana' raffigura un corteo processionale che scorre senza soluzione di continuità e si apre con Adamo ed Eva seguiti dai personaggi dell'Antico Testamento. La parte centrale e significante della xilografia è rappresentata dalla Croce simbolo di salvezza e dal Cristo simbolo di potenza: egli è assiso sul globo, con lo scettro in mano e portato in trionfo sul carro. La seconda parte del corteo, alle spalle di Cristo, è composta da apostoli, vescovi, martiri, eremiti, santi…(Pignatti 1990, pp.156-159).
Per i significati politici dell'opera, connessi con l'orgoglio e la determinazione a mantenere la propria libertà della Repubblica di San Marco, per il riferimento al Triumphus crucis di Savonarola, alle processioni organizzate dalle confraternite religiose veneziane, per il rapporto del tema con Dante e Petrarca, si vedano: Panofsky 1969; Sinding Larsen 1975; Muraro-Rosand 1976.
La composizione è caratterizzata da un passo monumentale e da un morbido plasticismo che è stato messo in relazione -a vario titolo- con opere di Raffaello e Michelangelo. L'invenzione si innesta inoltre, contemporaneamente e in modo fondante, tanto sulle incisioni di Mantegna e sulle tele del Trionfo di Cesare, quanto sulle xilografie di Dürer. Tiziano prosegue qui, nel medium xilografico, il percorso di affermazione del proprio linguaggio artistico già espresso con spiccata individualità a partire dagli affreschi del Santo di Padova, del 1511, nei quali Roberto Longhi individuò quella ‘paga felicità di un largo cromatico' che caratterizza anche le ampie campiture del Trionfo di Cristo.
Non esistono esemplari di una prima tiratura originale (ma si veda, in seguito, l'ipotesi di Michael Bury), non sono rimasti disegni preparatori di Tiziano e anche i nomi degli intagliatori delle diverse edizioni non sono stati chiariti.
La più antica edizione documentata è quella oggetto di questa scheda: in cinque blocchi del 1517 pubblicata da Gregorio de' Gregoriis (Dreyer 1971, n. 1-II) come si evince dall'iscrizione alla sinistra della testa di Cristo nel III blocco: “Gregorius de Gregorijs excusit/MDXVII".
È corredata inoltra da:
un'iscrizione latina in capitale romana in alto, lungo i cinque blocchi: TRIVMPHATOREM MORTIS CHRISTVM ETERNA PACE TERRIS RESTITVTA CELIQVE IANUVA BONIS OMNIBVS AD APERTA TANTI BENEFICII MEMORES DEDVCENTES DIVI CANVNT;
da iscrizioni in minuscola gotica nei singoli fogli, trascritte da M. A. Chiari, Incisioni da Tiziano, 1982, p.27.
La qualità di questa edizione, ritenuta inferiore rispetto a quelle pubblicate nel quarto decennio del Cinquecento a Gand (Ghent) ed Anversa (risp. ALU.0173.1, ALU.0173.3), è stata rivalutata a partire dal saggio di Michael Bury del 1989, dove lo studioso propone di identificare con quella di de' Gregoriis la prima edizione del Trionfo di Cristo, a lungo creduta perduta.
Deriva da questa edizione di de' Gregoriis un'altra in cinque blocchi ma con iscrizioni latine in caratteri tipografici diversi (e altre varianti) attribuita a Giovanni Andrea Vavassore (Dreyer 1971, n.1-III; si veda ALU.0172.1)
Quindi, sempre a stretto giro cronologico, quella stampata da nove blocchi con iscrizioni in latino e italiano e varie aggiunte firmata da Lucantonio degli Uberti (Dreyer 1971, n.1-IV; si veda ALU.0171.1)
Nel 1543 venne stampata a Gand una nuova versione ricavata questa volta da dieci blocchi, senza iscrizioni (Dreyer 1971, n.1-I, ALU.0173.1)
Tra il 1545 e il 1547 fu pubblicata ad Anversa una variante di quella di Gand, sempre da dieci blocchi ma con iscrizioni in francese, da Margariete Liefrink (Dreyer 1971, n.1-I, ALU.0173.3).
Infine una reincisione da Andrea Andreani in otto blocchi contrassegnati dalle lettere A-H (Dreyer 1971, n. 1-V) (ALU.0891.1). Questa variante fu pubblicata a Roma nel 1600. Deriva, in controparte, dalla versione di Lucantonio degli Uberti (ALU.0171.1) ed è l'unica con l'iscrizione TITIAN. INVEN.
Esistono importanti documenti di Bernardino Benalio e di Gregorio de' Gregoriis in relazione alla pubblicazione di stampe con soggetti che potrebbero identificarsi con il Trionfo di Cristo e con altre xilografie di grande formato di Tiziano: si veda Fulin, 1882, n.196, n.207, n.208.
La datazione del Trionfo di Cristo è controversa e, come ha scritto David Landau, ”the point is not entirely academic because a polemic about the precedence of Titian over Raphael, or vice-versa, centres around it”. (Landau 1983, p.319).
Vasari conosceva l'opera e così la descrive e la data: “L'anno appresso 1508 mandò fuori Tiziano in istampa di legno il trionfo della fede con una infinità di figure, i primi Parenti e Patriarchi, i Profeti, le Sibille, gl'Innocenti, i Martiri, e Gesù Cristo in sul Trionfo portato da quattro Evangelisti e da quattro Dottori, con i S. S. Confessori dietro” (Vasari 1568, VI, p.157).
Ridolfi (1648) invece scrisse che il ciclo xilografico era stato eseguito nel 1511 a Padova, quando Tiziano era impegnato ad affrescare la Scuola del Santo, e che si trattava della riproduzione di un fregio che il cadorino aveva dipinto nell'abitazione in cui risiedeva.
La critica ha a lungo preferito la datazione del 1511 e ritenuto che l'esemplare in dieci blocchi, con iscrizioni in francese stampato dopo il 1545 da Margariete Liefrink fosse quello più vicino ai disegni originali di Tiziano.
Michael Bury nel 1989 ha proposto invece che la prima pubblicazione risalga al 1517 e che sia quella di Gregorio de' Gregoriis. Fra le prove che porta a sostegno di questa data si segnalano: la mancanza di citazioni dal Trionfo prima del 1520 circa; le connessioni fra il Trionfo e altre opere di Tiziano dipinte negli anni 1516-1519 come l'Assunta e l'Omaggio a Venere; la relazione fra il San Cristoforo nel Trionfo di Cristo e il Portabandiera inciso sia da Marcantonio Raimondi che da Agostino Veneziano –circa nel 1516- da un disegno di Raffaello. Il riferimento alla stampa di Marcantonio è stato per la prima volta segnalato da David Landau (Landau 1983, p. 319).
La critica discute anche l'eventuale intervento di una o più mani nella realizzazione del disegno e dell'intaglio del Trionfo. Viene inoltre sottolineata la disomogeneità formale fra le due parti del corteo, quella che precede il carro trionfale con Cristo e quella che lo segue. Di recente le diverse posizioni su questi ultimi temi sono state riconsiderate da Lüdemann 2013, pp.113-125.
Altri esemplari di questa xilografia si trovano a:
- Bassano, Museo Civico (inv. III-67-112, 114, ALU.0170.1)
- Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo (inv. ST. 9-13, ALU.0170.2).
- San Pietroburgo, Hermitage: ALU.0170.3.
- New York, NYPL (completa, 5 blocchi, ALU.0170.4):
https://digitalcollections.nypl.org/search/index?utf8=%E2%9C%93&keywords=titian+Triumph+of+Christ#
- Londra, British Museum (inv. 1867,0309.871, 1867,0309.870, E,6.29, rispettivamente 2°, 3° e 5° foglio), ALU.0170.5;
- Amsterdam, Rijksmuseum, inv. RP-P-OB-31.242-246 (ALU.0170.6 senza iscrizione in alto, completa);
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Venezia, Museo Correr ©
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ente proprietario: Venezia, Museo Correr ©
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ente proprietario: Venezia, Museo Correr ©
BIBLIOGRAFIA
Fulin R., "Documenti per servire alla storia della tipografia veneziana", in
Archivio Veneto, Venezia, 1882, p. 188, doc. 207
Kristeller P.,
Il trionfo della fede: Holzschnittfolge nach Tizians Zeichnung, Berlin, 1906
Panofsky E.,
Problems in Titian Mostly Iconographic, New York, 1969
Dreyer P.,
Tizian und sein Kreis, 50 venezianische Holzschnitte aus dem Berliner Kupferstichkabinett, Staatliche Museen Preussischer Kulturbesitz, Berlin, 1971, pp.32-41
Sinding-Larsen S., "Titian's Triumph of Faith and the medieval tradition of the Glory of Christ", in
Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia. Institutum Romanum Norvegiae, Oslo-Roma, 1975, p. 315 sgg, V, pp. 315 sgg
, Tiziano e la silografia veneziana del Cinquecento, Vicenza, 1976, pp. 74-78
, Incisioni da Tiziano. Catalogo del fondo grafico a stampa del Museo Correr, Venezia, 1982, pp. 27-29
Landau D., "Printmaking in Venice and the Veneto",
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Pignatti T.,
Titian, Prince of Painters, Venezia, 1990, pp. 156-159
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Venezia Cinquecento, 2010, pp. 35-53, pp. 35-53
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Tiziano, Venezia e il papa Borgia, Firenze, 2013, pp. 113-125, pp. 113-125
Lüdemann P.,
Tiziano. Le botteghe e la grafica, Firenze, 2016